La popolazione italiana, si sa, è tra le più “vecchie” del pianeta: si stima infatti che nel 2045 gli over 65 saranno più di un terzo della popolazione italiana.
Questo innalzamento dell’età demografica solleva numerosi quesiti per quanto riguarda l’assistenza per le persone non autosufficienti, anziane o affette da patologie degenerative che, per ovvi motivi, non possono vivere da sole ma necessitano di ausilio e supervisione continui. La domanda che ciascuno di noi si pone in queste difficili situazioni è: “Cosa fare per assicurare ad una persona cara la migliore assistenza possibile senza sconvolgimenti emotivi e traumi?” Una domanda che si traduce nell’eterno dilemma: “Badante o casa di riposo?”.
Queste forme di assistenza hanno caratteristiche differenti che possono renderle più o meno adatte al caso specifico, ciò che è certo è che scegliere non è semplice perchè al dolore personale nel vedere un proprio affetto deperire, invecchiare e perdere di autosufficienza, si aggiungono gli ostacoli pratici e burocratici nell’organizzare un’assistenza efficiente e finanziariamente sostenibile che possa adempiere alle necessità quotidiane dell’assistito dando a lui stesso e alla sua famiglia la maggiore tranquillità possibile.
Vediamo quindi come orientarsi nella scelta tra badante o casa di riposo.
Le strutture comunemente chiamate casa di riposo, in realtà sono di tre tipi: le case di riposo vere e proprie, dedicate ad anziani che sono ancora, almeno in parte, autosufficienti, le RSA Residenze Sanitarie Assistenziali, strutture sociosanitarie dedicate a persone anziane non più autosufficienti che prevedono una presenza costante di medici e infermieri, e le case di cura, realizzate per accogliere anziani parzialmente autosufficienti ma affetti da patologie acute.
Questi luoghi protetti hanno tutti lo stesso funzionamento di fondo, che le colloca ad una via di mezzo tra una residenza privata e un ospedale: stanze multiple, assistenza continua, scansione delle attività in base ad orari stabiliti e organizzati per rendere il più facile possibile la gestione dei molti ospiti. Certamente anche questa soluzione ha dei vantaggi, specie se si considera la già citata assistenza continua, ma, spesso, a fronte dei vantaggi, c’è un unico grande svantaggio: quello di togliere una persona già anziana e fragile dalla sua casa, in cui ha trascorso molti anni, per inserirla in un contesto diverso, dove dover sottostare a regole comuni che non sono le proprie. Purtroppo, specie in casi di patologie degenerative, l’assistito percepisce questo passaggio come un abbandono da parte dei familiari, divenendo ostile o fortemente apatico.
Quando si parla di persone fragili che necessitano di supporto, l’idea di affidare un familiare a terzi, lascia sempre alcune preoccupazioni: Se ne prenderà davvero cura? Mi sembra affidabile? E se poi dovesse rivelarsi poco adatto o incompatibile con l’assistito?
Per questa scelta ci sono pro e contro: da un lato la possibilità di cure personalizzate presso la propria abitazione, un rapporto 1 a 1 con una persona con la quale è possibile instaurare una relazione di fiducia e, perché no, di amicizia, dall’altra la necessità di avere spazi abitativi da destinare alla badante, se full time, ma soprattutto la burocrazia, complessa e spesso molto difficile da sbrigare autonomamente.
Per questi motivi, in un’ottica di maggiore tutela, si consiglia sempre di appoggiarsi ad agenzie, che si facciano carico della gestione burocratica e contrattuale e offrano personale in regola e con esperienza, comunque sostituibile in caso di gravi incompatibilità con la famiglia.
Come spesso accade quando si trattano questi problemi, non esiste una soluzione universale: occuparsi di persone anziane, fragili o non autosufficienti vuol dire giostrarsi su equilibri sottili, che ci portano a doverci fidare di estranei qualificati e ad affidare loro i nostri cari. La cosa fondamentale, nell’uno e nell’altro caso, è affidarsi a persone competenti che svolgano il loro ruolo con perizia e cura, mettendo le famiglie e l’assistito in una condizione di serenità.
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